Venerdì 5 Gennaio 2024, ricorre il giorno della divina scomparsa di Sri Srimad Bhaktivedanta Narayaṇa Gosvami Maharaja, un caro discepolo di Sri Srimad Bhakti Prajnana Kesava Gosvami Maharaja. Di seguito, in onore a questo tithi, pubblichiamo la sua glorificazione tratta da Rays of the Harmonist, n. 15, del 2005.
L’attaccamento si intensifica attraverso la separazione
Srila Gurudeva ha mostrato il suo passatempo della scomparsa il 29 dicembre 2010 allo scopo di estendere la sua misericordia senza causa. Quello che segue è un estratto di una sua importante lezione che fu pubblicata per la prima volta in Rays of the Harmonist, n. 15, del 2005.
Per compassione, il Signore Supremo nella forma di Sri guru espande i Suoi passatempi manifesti. Allo stesso modo, Sri guru mette in atto il passatempo della scomparsa da questo mondo per entrare nei suoi passatempi eterni. Il suo unico scopo in tal senso è quello di stimolare il pieno servizio e la piena possessività dei suoi seguaci. Coloro che sono abbastanza fortunati da aver preso rifugio in un rupanuga-guru durante la sua presenza in questo mondo, sperimentano un costante aumento del loro attaccamento a servirlo. E dopo la sua scomparsa, il loro attaccamento a lui continua ad aumentare molte volte. Di conseguenza, il fuoco della separazione da lui si intensifica di giorno in giorno; è solo per questo che il bhajana rimane sempre fresco.
La statura elevata dell’intensa separazione
Quello che segue è un estratto della lezione di Srila Gurudeva sul Vilapa-kusumanjali (Testo 7) di Srila Ragunatha dasa Gosvami, pubblicato per la prima volta nello stesso Rays of the Harmonist:
Ci sono due tipi di bhajana. Il primo viene eseguito cantando e ricordandosi dei passatempi di separazione (vipralambha-lila) e il secondo viene eseguito ricordando i passatempi dell’incontro (sambhoga-lila). Sebbene le gopi e i Vrajavasi preferiscano sempre incontrare Krishna piuttosto che separarsi da Lui, Egli gioca con loro facendoli godere del vipralambha-rasa. Il sadhaka dovrebbe coltivare il sentimento di separazione da Krishna pensando: “Non vedo Krishna, né Srimati Radhika, né Vraja. Non sto realizzando nulla e non sono in grado di servire il mio gurudeva.”
Srila Ragunatha dasa Gosvami ci ha mostrato come sentire la separazione da Krishna, e specialmente da Srimati Radhika. Un sadhaka dovrebbe essere immerso in tali sentimenti. Srila Raghunatha Gosvami si lamentò anche per la separazione dai suoi siksa-guru: “Sono così sfortunato! Prima Sri Caitanya Mahaprabhu ha lasciato questo mondo, lasciandomi qui. Ho poi vissuto nella costante associazione di Sri Svarupa Damodara, ma anche lui ha lasciato questo mondo. Allora afferrai i piedi di loto di Sri Gadadhara Pandita, ma anche lui se ne è andato. Da allora ho sperimentato che ogni luogo e ogni particella di polvere di Jagannatha Puri mi ricordava Sri Caitanya Mahaprabhu, Svarupa Damodara, Gadadhara Pandita e i loro associati; ho quindi lasciato Puri per venire a Vrindavana.”
A Vraja, Srila Raghunatha dasa Gosvami compì il bhajana al Radha-kunda sotto la guida di Srila Rupa e Srila Sanatana Gosvami. Quando Srila Rupa Gosvami entrò nei suoi passatempi non manifesti, Srila Raghunatha dasa Gosvami si lamentò così in separazione da lui:
sunyayate maha-gostham
girindro ‘jagarayate
vyaghra-tundayate kundam
jivatu rahitasya me
Sri Prarthanasraya-caturdasaka (11)
[Ora che sono senza quella persona che sostiene la mia vita, la terra di Vraja mi appare vuota e desolata, la collina Govardhana sembra un grande pitone e il Radha-kunda la bocca spalancata di una tigre.]
Chi può realizzare la separazione dal Guru?
Sebbene anche il nostro gurudeva sia entrato nei suoi passatempi non manifesti ed eterni, noi rimaniamo felici in questo mondo. In occasione di giorni speciali, come il giorno della sua apparizione o della sua scomparsa, potremmo ricordarlo, ma spesso siamo coinvolti nell’organizzare il festival in suo onore e ci sono pochissime possibilità di contemplare la nostra separazione da lui. Una lacrima può venire ai nostri occhi mentre diciamo qualcosa su di lui; ma potrebbe anche non venire. Se il festival è molto elaborato, e c’è molto da gestire, come l’abhiseka, il guru-puja e la distribuzione del maha-prasadam ai Vaisnava, abbiamo di conseguenza meno possibilità di trovare il tempo per pensare a lui e piangere. Principalmente organizziamo queste feste a beneficio della gente comune che non ha un legame intimo con lui, mentre in quel giorno dovremmo assicurarci che un sentimento di separazione per lui entri nei nostri cuori. Questo è chiamato bhajana.
Le persone speciali, quelle che hanno realizzato il loro immenso obbligo e debito verso gurudeva per tutto ciò che hanno ricevuto da lui, e che gli hanno reso un servizio profuso con visrambha-bhava (intimità spontanea), loro si sentiranno separate da lui e piangeranno. Tali devoti non penseranno: “Sono così umile e il mio gurudeva è così elevato”. Chi ha tale timore e riverenza non può piangere.
Gli sastra affermano: “visrambhena guror seva – il sevaka svolge un servizio così intimo a gurudeva che gurudeva è sempre contento di lui”. Il guru non lo vedrà come suo servitore o discepolo neanche per un momento, ma lo vedrà come il suo stesso cuore. Sri Isvara Puripada (un discepolo di Srila Madhavendra Puri) e Govinda (un discepolo di Sri Isvara Puri) erano servitori di questo calibro. Sebbene una tale relazione con Sri guru sia rara, è assolutamente necessaria per la raganuga-bhakti. In sua assenza, non saremo in grado di piangere come Srila Raghunatha dasa Gosvami.
Le gradazioni della separazione
Un devoto sperimenterà diversi gradi di separazione da gurudeva, a seconda del suo livello di bhakti. Quando contempliamo la misericordia che ci ha mostrato e la sua superiorità su di noi, proviamo un certo tipo di sentimento. Ma quando ricorderemo il nostro intimo rapporto con lui e il suo immenso amore per noi, lo piangeremo incessantemente.
Nanda Baba piange separato da Krishna, ma Yasoda Ma può piangere più di quanto possa piangere Nanda Baba. Le gopi, tuttavia, possono persino piangere molto più di Yasoda. Questo perché hanno una relazione più intima con Krishna. Dovremmo avere una relazione così intima con il nostro gurudeva, con Sri Krishna, Srimati Radhika, Sri Rupa Manjari, Srila Rupa Gosvami e tutte queste personalità. È allora che potremo piangere per la loro misericordia. Senza quell’intima relazione di servizio con il nostro gurudeva, non c’è alcuna possibilità per noi di immaginare la nostra relazione con Sri Rupa Manjari o Srimati Radhika e Krishna.
Il nostro progresso dipende esclusivamente dall’intensità del nostro servizio al nostro gurudeva. È la piattaforma su cui si sviluppano tutte le altre relazioni ed esperienze. Se possiamo piangere per gurudeva, saremo in grado di piangere per Srimati Radhika; e se non possiamo piangere per lui, non potremo piangere per Lei. Qualunque cosa abbiamo imparato, l’abbiamo appresa dal nostro gurudeva, e dovremmo piangerlo dal profondo del nostro cuore.
Come lamentarsi
Come piangeremo? Sri Caitanya Mahaprabhu ha dato istruzioni nel sesto verso di Sri Siksastakam:
nayanam galad-asru-dharaya
vadanam gadgada-ruddhaya gira
pulakair nicitam vapuh kada
tava nama-grahane bhavisyati
[O Signore, quando usciranno lacrime dai miei occhi, quando la mia voce vacillerà e tutti i peli del mio corpo si rizzeranno mentre canto i Tuoi santi nomi?]
“Quando proverò così tanto lamento da piangere mentre canto i nomi Hare Krishna, Radha-Govinda o Vrindavanesvari?” Piangere così è il nostro dharma, l’essenza dei nostri principi religiosi. Un giorno, per la misericordia di coloro che sentono sinceramente questo stato d’animo di separazione, e per la grazia del nostro gurudeva e della nostra guru-parampara, avremo la realizzazione di questo fatto. Questa è la nostra vera preghiera e, mentre preghiamo, il nostro sentimento dovrebbe essere “tava nama-grahane bhavisyati – quando piangerò mentre canterò l’harinama, ricordandomi e ascoltando i Tuoi passatempi?” Coloro che sono più fortunati possono lamentarsi e piangere per questi stati d’animo e quindi sperimentarli.
Ricordando Sri Guru
Mentre pronunciamo dolcemente l’harinama, cantiamo l’harinama, preghiamo l’harinama o semplicemente ci ricordiamo dell’harinama, vogliamo provare un sentimento di separazione. Se non lo stiamo ancora facendo, dovremo sviluppare gradualmente questo sentimento nella nostra pratica della sadhana-bhakti. Leggendo i passatempi di Sri Caitanya Mahaprabhu e dei Suoi associati, i loro sentimenti di separazione entreranno nei nostri cuori e un giorno li sperimenteremo anche noi. La realizzazione è il risultato del ricordare Sri gurudeva; perciò desideriamo ricordarlo sempre. Se non comprendiamo la misericordia di gurudeva, non capiremo nulla.
Il nostro obiettivo finale
Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura Prabhupada scrive che l’incontro e la separazione stanno eternamente fianco a fianco. Solo quella persona che ha una qualche realizzazione di vipralambha (separazione) può assaporare e servire sambhoga-lila (l’incontro di Radha e Krishna). Chi non ha sperimentato vipralambha non può assaporare il sambhoga-lila. L’obiettivo principale, o l’obiettivo finale, del nostro sadhana-bhajana, è raggiungere la realizzazione del sentimento di separazione. Una volta ottenuto, tutto il resto può essere realizzato.
Gaura premanande
Giorno della scomparsa di Pujyapada Srila Bhaktivedanta Narayana Gosvami Maharaja Ki-jay!