L’adorazione di Radharamana fu stabilita nel 1542, dopo che la Divinità si era automanifestata da una saligram-sila.
Una volta, nel giorno dell’apparizione di Sri Nrsimhadeva, un ricco mercante fece un’offerta di abiti, corone e gioielli a Gopala Bhatta Gosvami, che iniziò a lamentarsi per il fatto che, siccome adorava la saligram – sila, che è tonda proprio come una pietra, non poteva utilizzare tali articoli per vestire le Divinità, come facevano gli altri Gosvami. Lamentandosi in questo modo, il Gosvami andò a riposare.
Il mattino dopo, presto, mentre si apprestava a bagnare le sue saligram-sila, scoprì che una delle sila, si era trasformata nella più bella Divinità di Krishna, che si era manifestata per amore, solo per ricevere l’adorazione da Gopala Bhatta Gosvami. Radharamana significa “colui che dà piacere a Radha”, ed è uno dei molti nomi di Krishna. Non c’è una Divinità di Radharani in questo tempio, ma viene tenuta una corona accanto a Krishna, che rappresenta la Sua presenza.
Gopala Bhatta Gosvami era il figlio di Vyenkata Bhatta, un sacerdote brahmana del tempio di Srirangam nel Tamil Nadu. Suo zio, Prabodhananda Sarasvati, divenne il suo maestro spirituale. Nel 1511, dopo aver preso sannyasa, Sri Caitanya visitò Srirangam e dopo aver visto la Divinità del Signore Ranganatha, cominciò a danzare in estasi. Vyenkata Bhatta si unì alla danza e al canto, insieme al Signore che, elargì la Sua misericordia su Vyenkata Bhatta, abbracciandolo. Vyenkata Bhatta allora invitò il Signor Caitanya a rimanere nella sua casa durante i quattro mesi della stagione delle piogge. A quel tempo Gopala Bhatta Gosvami era un giovane ragazzo e colse l’opportunità di servire il Signor Caitanya e ascoltare dalla Sua bocca di loto a riguardo del servizio devozionale. Gopala era anche solito prendere i resti dal piatto del Signor Caitanya, ricevendo così le piene benedizioni del Signor Caitanya.
Dopo qualche tempo il Signor Caitanya, partì per il Suo viaggio nel sud dell’India e disse a Gopala Bhatta che, in futuro, avrebbe dovuto andare a vivere a Vrindavana. Egli studiò sotto l’esperta guida del suo zio e guru Prabodhananda Sarasvati. Gopala Bhatta divenne erudito nel sanscrito, nella poesia, nella retorica e in tutti gli aspetti delle scritture rivelate: la sua erudizione non aveva uguali.
Dopo la scomparsa dei suoi genitori, lasciò la casa e andò a Vrindavana, dove si unì a Sri Rupa e a Sri Sanatana, che erano già stati informati da Sri Caitanya, che Gopala Bhatta sarebbe presto arrivato lì e da quel momento la loro amicizia ebbe inizio.
Dopo aver passato del tempo a Vrindavana, studiando e scrivendo, Gopala Bhatta fece un viaggio in Nepal, dove ottenne 12 saligram – sila. Come ottenne queste saligram – sila è molto interessante. Un giorno stava facendo il bagno nel fiume Kali Gandaki, mentre immergeva il suo kamandala nel fiume per raccogliere l’acqua per fare il bagno, 12 saligram – sila entrarono misteriosamente nel suo kamandala.
Allora le rimise nell’acqua e cercò di nuovo di raccogliere l’acqua per il suo bagno e di nuovo lo stesso numero di saligram – sila entrarono nel suo kamandala e ancora egli le rimise nell’acqua. Quando questo si verificò per la terza volta, Gopala Bhatta, decise che questo doveva essere il piano Divino del Signore e così mise le sila in un telo, lo chiuse e se lo appese intorno al collo. Da allora in poi egli adorò queste saligram – sila e successivamente ritornò a Vrindavana.
Nel giorno dell’apparizione del Signore Nrsimha, nell’anno 1542, una delle sila si manifestò nella forma meravigliosa del Signore Krishna, con grande piacere di Gopala Bhatta Gosvami, così apparve Sri Radharamana.
Fu Gopala Bhatta Gosvami che formulò le sei tesi del Sat – Sandharbha, più tardi sviluppate in modo elaborato da Jiva Gosvami. Egli compilò anche l’Hari – bhakti – vilas. Il discepolo più preminente di Gopala Bhatta fu Srinivasa Acarya. Gopala Bhatta era un’incarnazione di Ananga Manjari, una delle otto intime ancelle di S. Radharani nel mondo spirituale.