Tridandisvami Sri Srimad Bhaktivedanta Narayana Gosvami Maharaja
Domande durante il mese di Kartika
Vrindavana, Novembre 1994
Syamarani Dasi: Durante il parikrama hai detto che gli associati di Krishna, come Madre Yasoda e Sridama, sono potenti come Krishna Stesso.
Srila Gurudeva: Sono più potenti di Krishna. Essi sostengono Krishna; possono dargli il latte; e Lo aiutano a girarsi nella culla perché lui non può farlo da solo.
Syamarani: Quando Krsna è un bambino.
Srila Gurudeva: Quando Krishna è un bambino, Yasoda può dargli uno schiaffo, ed Krsna piangerà: “O Mamma, o Mamma!” Lei può anche legarlo ad un mortaio.
Syamarani: anche le jive che raggiungono la perfezione e vanno a Vraja, possiedono altrettanta potenza?
Srila Gurudeva: Sì.
Dasi Syamarani: In che modo?
Srila Gurudeva: in tutti i modi. Ma, per poter servire Krishna, Yogamaya copre la loro potenza. In caso contrario, essi non sarebbero in grado di servire. In realtà, Krishna non ha bisogno di servizio, perché Egli è illimitato. Egli è Purna (completo), Atmarama (auto soddisfatto) e aptakama (tutti i suoi desideri sono soddisfatti automaticamente). Tuttavia, quando vede l’affetto e l’amore delle gopi, e i sintomi del loro servizio, sviluppa un forte desiderio di gustare quel servizio e scaturisce in lui il sentimento di essere servito.
I suoi associati sono potenti come Lui, ma Yogamaya fa in modo che tutte le circostanze siano favorevoli per compiere il servizio. Narada non può svolgere un servizio personale, e anche Sanaka e Sanandana, perché sanno che Krishna è Dio e che Egli è autosoddisfatto, atmarama, e aptakama. Gargacarya non può servire, e neppure Sandilya Rsi può, perché conoscono la tattva (verità filosofica) riguardante Krishna. Madre Yasoda invece può servire sia Narada, che suo figlio Krsna.
Syamarani: Yasoda può servire Narada?
Srila Gurudeva: Sì.
Syamarani: Come?
Srila Gurudeva: Lei ritiene che la polvere dei piedi di Narada possa proteggere suo figlio Krishna.
Syamarani: Nelle ultime settimane abbiamo cantato le preghiere Damodarastakam. In generale, come tu ci hai insegnato, quando cantiamo una preghiera ricordiamo la persona che ha scritto la preghiera e gli chiediamo di concedere anche a noi il suo sentimento. Ma la persona che ha scritto Damodarastakam è Satyavrata Muni.
Srila Gurudeva: Cantiamo Damodarastakam solo perché c’è questa frase, “Namo radhikayai tvadiya priyayai” (Offro i miei omaggi alla tua amata Radhika); in caso contrario, non avremmo bisogno di cantare questo astakam. Questa canzone è per i bhakta di dasya, sakhya, e vatsalya. Va bene anche per i Gaudiya Vaisnava che stanno entrando nel regno della bhakti.
Syamarani: Eppure, ogni giorno trascorriamo tanto tempo a cantare tutti questi versetti. È per i devoti in genere…
Srila Gurudeva: “Vrajangana-sunayakam, sadasukha-pradayakam, Jagan-manah pralobhanam, namami Nanda-Nandanam.” Vrajangana-sunayakam – Preghiamo Nanda-nandana solo perché ha una relazione con Vrajangana, le gopi.
makhesvari! kriyesvari svadhesvari suresvari
triveda-bharatisvari pramana-sasanesvari
ramesvari! ksamesvari Pramoda-kananesvari
vrajesvari vrajadhipe sri radhike namo ‘Stute’
Syamarani: Nella canzone Mangala-arati di Param Guru Maharaja …
Srila Gurudeva: stai saltando da un argomento all’altro.
Syamarani: Se vuoi possiamo ritornare all’argomento precedente.
Srila Gurudeva: Qual è la tua domanda?
Syamarani: Non ho mai ascoltato alcuna spiegazione da te a questo riguardo, ma mi pare che nella canzone Mangala-arati di Param Guru Maharaja, egli abbia scritto gli sloka alternandoli tra bhajan e arcana. Che cosa significa? Forse descrive solo il bhajan perché parla di Lalita che esegue l’arati? Quando il tuo Guru Maharaja descrive il suono dei karatala e delle mridanga, si riferisce alle gopi che stanno facendo l’arati?
Srila Gurudeva: Sì, sì, sì. Ma tutti gli upakarana sono di un altro tipo.
Syamarani: Cosa significa upakarana?
Srila Gurudeva: Si riferisce agli strumenti utilizzati per l’arcana e l’arati. La Pradipa (lampada) di Lalita non è una pradipa ordinaria come quella di un kanistha-adhikari. Lei sta offrendo il suo madhu-sneha (l’affetto delle gopi che possiedono il sentimento di Radhika) sotto forma di pradipa. Non conosci il significato di Madhu-sneha? E’ il sentimento di dolcezza, pieno di rasa.
Syamarani: non l’avevo collegato a questo argomento, ma avevo sentito il nome.
Srila Gurudeva: Candravali offre una pradipa fatta di Grita-sneha (come il ghi, ovvero senza sapore), e le sakhi di Srimati Radhika offrono una pradipa fatta di madhu-sneha (come il nettare del rasa). Questo Madhu-sneha si trova nei loro occhi, come una pradipa, luce. Le gopi in realtà compiono l’arati con i loro occhi.
Syamarani: E i karatala e le mridanga? Di cosa sono fatti?
Srila Gurudeva: Sono come i karatala.
Syamarani: E le mridanga?
Srila Gurudeva: Le gopi suonano davvero la mridanga, i karatala e altri strumenti, come la vina, il vasuri, il venu, e tanti altri. Le gopi suonano soprattutto la Vina, e il pakowaj, che è come una mrdanga dal suono molto dolce. Il suono della loro mrdanga fa così, “Dhik (con la mano sinistra) tan! Dhik-tan! Dhik tan.”
Syamarani: Inoltre, per quanto riguarda la canzone guru-parampara scritta da Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura, è vero che Madhavendra Puri è in madhurya-bhava, e invece gli acarya che lo hanno preceduto non lo sono?
Srila Gurudeva: Il Madhurya-bhava era presente anche nella Gita-Govinda di Srila Jayadeva Gosvami, e lo Srimad-Bhagavatam è pieno di madhurya-bhava. Prima non c’era nessuno che ricercava tutte queste cose e che desiderava seguire questa linea. Fino allo Dvapara-yuga, tutti volevano servire Krsna in dasya-bhava, e in Satya-yuga col brahma-bhava. Quando Caitanya Mahaprabhu è apparso con i sentimenti di Srimati Radhika, ha insegnato tutti questi argomenti a Srila Rupa Gosvami, che poi ha scritto tanti libri; e così il mondo ha imparato questi fatti.
Syamarani: Gli acarya che sono venuti prima di Madhavendra Puri però non avevano il madhurya-bhava. E’ corretto? Avevano altri rasa, come dasya-rasa?
Srila Gurudeva: Nel Treta Yuga, quando c’era il Signore Ramacandra, i saggi di Dandakaranya avevano i sentimenti delle gopi. Prima di allora, in Satya-yuga, i mantra vedici personificati e le Upanisad adorarono Krishna e Radhika con il kama-gayatri, e anche loro avevano il sentimento delle gopi. Ma queste persone erano molto, molto rare. Puoi vedere infatti, che nel momento in cui ho iniziato a parlare della raganuga-bhakti e delle gopi, tutta la ISKCON è stata contro di me. Hai notato questo fatto?
Ai tempi di Caitanya Mahaprabhu, Prakasananda Sarasvati, Sarvabhauma Bhattacarya, e tante altre persone, lo respinsero. Rifiutarono il krishna-kirtana, che dire del rasa. Con la comparsa di Raya Ramananda e i dialoghi avuti con Mahaprabhu, tutti cominciarono a comprendere qualcosa delle concezioni di Mahaprabhu. Siete tutti così fortunati ad ascoltare qualcosa di questi argomenti sublimi.
Syamarani: Tornando alla canzone guru-parampara, quando la cantiamo, quale dovrebbe essere il nostro sentimento nei confronti di acarya come Jnanasindhu e altri maestri spirituali come lui?
Srila Gurudeva: Devi pensare in questo modo: Un albero si manifesta prima come un seme, poi come un germoglio, poi come radice, poi appaiono due rami; e poi centinaia di rami pieni di foglie. Dalle sementi, dai germogli, e dai rami, non possiamo avere neppure una goccia di rasa; in milioni di anni, non saranno in grado di produrre alcun rasa.
Più avanti, quando l’albero matura, alcuni fiori, i manjari, si manifestano, e poi arriva una bacca verde – l’inizio di un frutto. Prima che la frutta diventi matura, il suo sapore è aspro, ma quando cresce e matura, il suo buon gusto e l’aroma si manifestano. Le api e gli uccelli impazziscono, e anche gli uomini non si controllano quando sentono l’odore e il gusto della frutta dolce. Inoltre, se un cucù o un pappagallo tocca la frutta con il becco, la frutta diventa ancora più dolce. Questa è la natura di un frutto. Noi possiamo saziare la nostra fame mangiando il frutto, non con le foglie o i rami; tuttavia se non c’è l’albero, non c’è neppure il frutto.
La guru-parampara è come un albero. Se rigettiamo questo albero, il suo frutto non si manifesterà. Dobbiamo onorare questo albero, dando l’acqua alla radice dell’albero, non ai frutti, in modo che l’albero possa far nascere il frutto. Dovremmo dunque onorare tutti i maestri spirituali della guru-parampara come Jnanasindhu, Madhvacarya, e gli altri.
Syamarani: E’ importante conoscere queste personalità?
Srila Gurudeva: della Guru-parampara?
Syamarani: Sì, quelli venuti prima di Madhavendra Puri.
Srila Gurudeva: Sì, sì; perché la tattva-jnana è facilmente raggiunta in questo modo.
Syamarani: E’ importante conoscere la loro vita e il contributo che hanno portato al mondo?
Srila Gurudeva: Brahma ha trasmesso la conoscenza a Narada, Narada a Vyasa, e Vyasa a Sukadeva Gosvami. La conoscenza si manifesta attraverso la parampara. Solo in questo modo possiamo realizzare la vera spiegazione dello Srimad-Bhagavatam e delle Upanisad, e che la bhakti è il frutto di tutte le Upanisad, del Vedanta, e così via. La guru-parampara ha manifestato tutto questo, e quindi dobbiamo sapere tutte queste cose, altrimenti la Vraja-rasa-bhakti non verrà.
Syamarani: E’ importante conoscere le personalità, o …
Srila Gurudeva: E’ importante conoscere un po’. Se non si conoscono le caratteristiche di un albero di mango, allora potremo scambiare un albero spinoso per un albero di mango, e cercherai il mango in un albero di spine.
Con jnana, yoga, e karma, nessuno può realizzare tutte queste verità – solo grazie alla bhakti. “Bhakti-vasah puruso – la Persona Suprema è controllato dalla devozione” (Mathara-sruti). La Bhakti è l’essenza di Vidya (conoscenza). La Bhakti è il più alto tipo di vidya; è tungavidya.
Syamarani: Cosa significa ‘tunga’?
Srila Gurudeva: Significa ‘più alto’ o ‘alto’.
Cerca di onorare adeguatamente i vaisnava, alcune persone conservano il Kanti-mala (collana di tulasi), gli occhiali, i vestiti, le scarpe e tutti gli oggetti appartenuti al loro Gurudeva; viceversa devoti come Raghunatha dasa Gosvami, Jiva Gosvami, Rupa Gosvami, e Krishnadasa Kaviraja Gosvami hanno conservato solo il prema del loro Gurudeva tenendolo nei loro cuori. C’è così tanta differenza tra questi due tipi di devoti.
Cercate di conservare i sentimenti di tutti i vaisnava, tenendoli nel cuore, e in questo modo fate il bhajan. Personalmente ho tenuto solo un oggetto del mio Guru Maharaja – le scarpe che si trovano a Mathura. Ho invece conservato tutti i suoi sentimenti e li ho tenuti nel mio cuore. Ho cercato di tenere solo questo; niente di più.
E’ scritto nel Bhakti-rasamrta-sindhu: anyabhilasita-sunyam jnana-karmady-anavrtam anukulyena krsnanu-silanam bhaktir uttama. Che cos’è anyabhilasa? Bisogna rinunciare a tutti i desideri mondani, e anche tutti i desideri che portano fino a Vaikuntha. Bisognerà rinunciare a ogni desiderio di raggiungere Svarga (il paradiso terrestre), e così via.
La domanda è in che modo è possibile avere successo in questo. Se rinunciamo a tutti i desideri, non potremo vivere in questo mondo, neanche per un momento. Dovremmo cercare di conoscere tutte le verità fondamentali su come praticare la bhakti; altrimenti non avremo successo, e penseremo che la danza di Krishna durante la rasa-lila e la danza in un night club sono la stessa cosa. Saremo costretti a pensare così. Dobbiamo essere anyabhilasa, privi di desideri se non quello di servire Krsna. Kama (desiderio), krodha (rabbia), lobha (avidità), moha (illusione), mada (superbia), e matsarya (invidia) sono tutti desideri materiali. Vaco vegam manasa krodha-vegam (gli stimoli della parola, della mente, e della rabbia) jihva-vegam (l’impulso della lingua) udaropastha-vegam (l’impulso del ventre e genitali) sono tutti desideri materiali.
Senza karma (attività o desideri), non possiamo vivere per un momento. Siamo legati a fare un po’ di karma, o di lavoro, finché viviamo in questo corpo. Siamo costretti a farlo, tuttavia non dobbiamo fare il karma che copre la nostra bhakti. Non possiamo rinunciare a tutto il karma; non possiamo abbandonare il dover dormire, non possiamo controllare la vista dei nostri occhi, la nostra mente non può essere controllata; e siamo anche costretti a respirare l’aria. Vedere, sentire, camminare, mangiare e bere sono karma. Come possiamo abbandonare queste attività? Non possiamo. Ma, possiamo svolgere il karma in modo tale che esso non ostacoli la nostra bhakti. Dovremo compiere solo il karma utile alla bhakti; allora non ci saranno problemi.
Allo stesso modo, non possiamo vivere senza jnana (senza sapere nulla). Dovremo trasformare tutta la conoscenza della ‘tattva-jnana;’ in ‘bhakti-jnana;’ o meglio ancora, ‘bhakti-tattva-jnana;’ o meglio, ‘prema-tattva-jnana’ – allora la conoscenza non ostacolerà la nostra bhakti. In caso contrario, senza capire questi principi, non saremo in grado di raggiungere la bhakti. Dal momento che non possiamo vivere senza jnana e karma, come possiamo usarle a nostro vantaggio? Bisogna pensare a queste cose e associarci sempre con un Vaisnava qualificato. Egli ci può cambiare; noi non possiamo cambiare noi stessi.
Tutti vanno verso Krishna. Come? Alcuni hanno fede negli oggetti della natura materiale, come una montagna, un fiume, o credono nei fantasmi. Che cosa sono questi oggetti? Sono la vibhuti (opulenza materiale) di Krishna, così in qualche modo sono collegati a Lui. Nulla è separato da Krishna, ma non abbiamo tale realizzazione. Usiamo la mano destra e tocchiamo la nuca per toccare il lato sinistro del naso. Cosa significa? Vuol dire che non serviamo Krishna direttamente.
Duryodhana disse a Krishna, “So cos’è il dharma, la religione, ma non ho gusto per essa. So cos’è l’adharma, irreligione, ma non posso lasciarla. So che io sono come una macchina, e Tu l’autista di questa macchina. Senza di Te, la macchina non può funzionare. Tu sei nel cuore di tutti come antaryami, l’Anima Suprema. Essa dà a tutti noi l’ispirazione di agire, e in questo modo compiamo atti buoni o cattivi. Quindi in realtà non siamo noi ad agire, è l’anima che agisce e pertanto, se non vi è alcun peccato da parte mia, sarai Tu a soffrirne le conseguenze, non io”
Ramachandra dasa: Duryodhana dice a Krsna: “Tu stai ispirando la mia tendenza a compiere l’adharma. Non è colpa mia.» Questa è la sua tesi.
Srila Gurudeva: Duryodhana voleva scoprire un modo per ingannare Krishna, ed è per questo che ha detto quelle parole. Le persone dharmiche, o religiose, non dicono bugie. Servono il padre e la madre. Dedicano delle preghiere e dei canti a Krishna, ma sempre volte a loro vantaggio personale. Questo è in qualche modo favorevole alla bhakti (anukula). Non è pratikula (sfavorevole).
Consideriamo Sanaka, Sanandana, Sanatana e Sanat Kumara (i quattro fratelli Kumara). Sono dei Rsi, o i santi. Le loro attività sono favorevoli a Krishna, ma non altrettanto favorevoli come quelle di Brahma. Brahma è più favorevole, ma non così favorevole come Sankara. Sankara può fare un servizio confidenziale per Krsna. Egli può obbedire a tutto ciò che Krishna gli ordina, ma Brahma non può. Per questo Krsna chiese a Sankara di predicare la filosofia Mayavada. Nessun altro era qualificato a svolgere questo servizio, così egli è più favorevole. Dhruva è favorevole, ma non come Prahlada Maharaja. Prahlada Maharaja non ha desideri materiali. Vuole soltanto che tutte le creature, tutte le anime, tornino a Dio, e lui è disposto a soffrire all’inferno per il bene altrui. Egli è favorevole a Krishna, ma Hanuman è più favorevole di Prahlada. Hanuman serve Rama in tutti i modi, ma non è così favorevole come Laksmana. Laksmana può sedere insieme a Rama sullo stesso trono, ma Hanuman non ci riesce. Eppure, Sita è più favorevole (anukulyena krsnanusilanam) rispetto a Laksmana.
E’ per noi essenziale capire tutte queste cose. Draupadi è più favorevole di Sita. Sita è favorevole a Rama, ma Rama è un’espansione plenaria di Krsna, mentre Draupadi serve Krsna personalmente, così come Arjuna e gli altri Pandava. Eppure, Uddhava è più favorevole rispetto ai cinque Pandava e Draupadi. Sapete perchè? Egli è il consigliere di Krishna, il fratello, il servitore, il guru, e intimo amico. Krishna non potè mandare i Pandava a Vraja per parlare con le gopi, perché i Pandava non sarebbero stati in grado di capirle, così mandò Uddhava.
Uddhava è la persona più favorevole nei regni di Dvaraka e Mathura, ma non è qualificato per diventare la polvere dei piedi di loto delle gopi. Tutte le gopi sono molto più favorevoli rispetto a Uddhava. Che dire delle gopi, Yasoda è molto più favorevole per il servizio a Krishna – milioni di volte più favorevole rispetto a Uddhava. Che dire di Yasoda, persino un pavone di Vrindavana, un cucù di Vrindavana, e un pappagallo di Vrindavana sono più favorevoli di Uddhava. Uddhava non è ancora qualificato a diventare la polvere di Vrindavana.
Asam aho carana-renu-jusam aha syam
vrndavane kim api gulma-latausadhinam
ya dustyajam sva-janam arya-patham ca hitva
bhejur mukunda-padavim srutibhir vimrgyam
Srimad-Bhagavatam (10.47.61)
[“Le gopi di Vrindavana hanno abbandonato l’associazione dei loro mariti, figli e altri membri della famiglia, che sono molto difficili da lasciare, e hanno anche abbandonato la via della castità per prendere rifugio ai piedi di loto di Mukunda, Krishna, che si dovrebbe cercare attraverso conoscenza vedica. Oh, vorrei avere la fortuna di essere uno dei cespugli, dei rampicanti o l’erba di Vrindavana, perché le gopi mi calpestino e mi benedicano con la polvere dei loro piedi di loto.”]
Tra tutti gli abitanti di Vrindavana, Yasoda Maiya e Nanda Baba sono i più venerati, e più di loro, le gopi. Ci sono milioni di gopi: le sakhi, le nitya-sakhi, prana-sakhi, e prestha-sakhi – e tutte sono molto più elevate e svolgono un servizio più favorevole di Yasoda. Yasoda dà a Krishna il suo latte materno, e lo porta in grembo per farLo dormire, serve Krsna tutto il tempo. Ma a volte Krishna pensa: “Questo è un ostacolo.” Questo servizio di Yasoda rende difficile l’incontro con le gopi.” Se Krsna vede una gopi, troverà qualche scusa per allontanarsi da sua madre e cercare di andare là. Quindi, com’è elevato il servizio delle gopi!
Tra tutte le gopi, le otto sakhi di Radhika sono più favorevoli. Tra loro, Lalita e Visakha sono più favorevoli, e tra le due, Lalita è la più favorevole. Tra tutte le sakhi, Srimati Radhika è la più favorevole (anukula) a Krishna. Anukulyena krsnanusilanam bhaktir-uttama. Il bhakti-anusilana di Srimati Radhika (il servizio della bhakti di Radhika) è il migliore di tutti. Questa è la tesi finale.
Ramacandra dasa: Anche questo sloka (anyabhilasita-sunyam jnana-karmady anavrtam) riguarda direttamente Radhika.
Gaura-Priya Dasi: Tutto riguarda Srimati Radhika.
Srila Gurudeva: Nessuno ha sentito queste verità prima d’ora. Dovete accettare queste concezioni.
Jay Jay Sri Radhe!
Gaura premanande!