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Pensieri

Una sola anima

Una occasione per meditare profondamente

Tratto da istruzioni  di Sua Divina Grazia Bhaktivedanta Narayana Gosvami Maharaja ad importanti discepoli di Bhaktivedanta Svami Maharaj che dalla dipartita del loro Guru al tempo (1992) prendevano ancora “siksha” da BVT Narayana Maharaj.

Le lezioni come altre che eventualmente pubblicheremo sono tratte dai nastri originali di registrazione.

Quanto segue è molto utile per capire la Vraja Rasika Bhakti, da un’idea
del sentiero . La comprensione richiede almeno il livello di base di
conoscenza della Tattva Jnana , ma è utile a chiunque voglia
intraprendere il percorso della Vraja Rasika Bhakti nelle modalità indicate da Rupa Gosvami ed Acharya successivi.

Mukunda Das
Novembre 1992
Mathura ( India)

Satsvarupa: Srila Prabhupada ha portato questa concezione:
isvara paramah krsna sat-cit-ananda vigraha, ovvero di credere
fermamente che Krsna è il nostro protettore. Ma ora con le
spiegazioni sulla raganuga-bhakti quello che comprendo è che la
concezione di Krsna non è come Dio, ma piuttosto come amico o
amato; tuttavia non so se è giusto rimuovere la concezione di
Krsna come Dio che in ogni caso è utile, oppure…


Srila Gurudeva Narayana Maharaja: Devi sempre sapere che
Krsna è Bhagavan, Dio. Quando giungerà la raganuga-bhakti,
devozione spontanea, sotto forma di suddha-sattva, con lamisericordia di Yogamaya dimenticherai automaticamente questa concezione. Se Krsna non fosse Dio, allora le Sue azioni e i Suoi passatempi sarebbero quelli di una persona comune e tutto perderebbe il significato; perciò la base della pura bhakti intrisa di madhurya o di aisvarya è che Krsna è Bhagavan, ma le Sue azioni sembrano quelle di una persona comune (nara-lila): questi sono i madhura-lila. Krsna è pieno di opulenze ma esse sono coperte da Yogamaya. Perciò sia Narada, Brahma che Uddhava sanno che Krsna è Bhagavan; quando raggiungeremo il punto di entrare nel raganuga-bhajan, Yogamaya farà il suo compito.


Satsvarupa: Non possiamo cambiare l’ordine degli eventi.


Srila Gurudeva: No, no. Altrimenti Krsna sarebbe come un
ragazzo comune e noi non potremo raggiungere la pura bhakti.
Tutto sarebbe rovinato. Però non dobbiamo inoltrarci troppo ad
acquisire la tattva-jnana più di ciò che è necessario. Ascoltando i
Suoi passatempi si manifesterà tutto ciò che è necessario allo
sviluppo della nostra bhakti. Quando ascoltiamo il damodara-lila è
presente l’ aisvarya di Krsna; poi uccise i demoni Aghasura,
Bakasura e anche quando sollevò Govardhana era necessaria
l’aisvarya. Perciò tutto ciò che è necessario verrà
automaticamente.


Satsvarupa: Ho un’altra domanda al riguardo dell’aspetto di
Krsna come Bhagavan: nell’ottavo capitolo della Bhagavad Gita si
afferma che colui che alla fine della vita pensa a Krsna, Lo
raggiungerà. Anche al momento della morte si ha la concezione di
Krsna come Bhagavan, mentre nella raganuga-bhakti il sentimento
e la preghiera è molto diversa..


Srila Gurudeva: Al momento della morte non è possibile
controllare la mente e potrebbero giungere ricordi di ciò che hai
fatto durante il corso della vita. Ma se un devoto ha svolto il raganuga-bajan ed è apparsa suddha-sattva proveniente dal cuore di un devoto ragatmika, allora negli ultimi istanti sarà possibile ricordare tutti i passatempi e si raggiungerà la svarupa-mukti, unendosi agli associati di Krsna come le gopi o i gopa. Il devoto nascerà nel grembo di una gopi.


Satsvarupa: Non c’è possibilità di scegliere una preghiera al
momento della morte: quello che sei giungerà…

Srila Gurudeva: Solo il raganuga-bhakta ha il controllo della
mente per dirigerla verso una preghiera specifica. Se un devoto ha
svolto la bhakti ma non è giunta a maturazione, anche in questo
caso se ricorderà Krsna giungerà alla stessa destinazione. Ma è
molto raro avere questa fortuna, perchè solo i raganuga bhakta
sono sempre assorti nei passatempi e nel canto dei nomi di Krsna:
loro hanno già sviluppato asakti e mamata (amore e attaccamento
per Krsna). Ricordo che al momento della mia operazione i dottori
mi hanno fatto addormentare con l’anestesia, tuttavia anche nel
sonno ero immerso nel canto dell’harinama, e anche al momento
del risveglio ricordavo solo Krsna. Persino i dottori presenti mi
dissero che avevano capito che stavo ricordando Krsna.
Vi è anche l’esempio di Ajamila che al momento della morte
ricordò suo figlio Narayana. I suoi sensi erano fuori controllo ma
riuscì a pronunciare il nome Narayana. Così potrebbe accadere
anche per una persona comune.


Satsvarupa: Prabhupada ci ha insegnato che tutti dovrebbero
pensare che la morte potrebbe giungere in qualsiasi istante: è di
certo un consiglio molto saggio, ma i devoti giovani o neofiti
quale attitudine devono avere riguardo alla morte?


Srila Gurudeva: Se il devoto non era maturo e non aveva ancora
sviluppato la pura bhakti, allora nascerà in una buona situazione, avrà un guru autentico e la sua associazione; ciò lo aiuterà ad avanzare ulteriormente nel bhajan e nel sadhana e alla fine quando
sarà maturo giungerà nel mondo spirituale. Il devoto avrà un’altra
occasione di impegnarsi ancora di più nel bhajan. Anche a te è
capitato: hai avuto molto facilmente il sadhu-sanga, hai avuto
accesso a tutti i libri e hai compreso molto facilmente tutti i
significati profondi, un giorno automaticamente verrà asakti.
Quindi Krsna ci aiuta in tutti i modi e tutto diventa favorevole. Se
in questa vita non raggiungeremo la maturazione, ci darà un’altra
opportunità nella prossima vita. L’unica cosa da considerare è di
non fare offese e di avanzare gradualmente. Se vi sono delle
persone avanzate e realizzate, perchè non andare da loro ad
associarci? Krsna ci dà ogni cosa per facilitare il sadhu-sanga. In
realtà avere l’associazione di un puro devoto è estremamente
difficile, ma con la misericordia di Krsna è possibile.


Satsvarupa: Quindi se penso che la morte potrebbe giungere molto
velocemente e che devo fare il bhajan il più possibile e in modo
urgente, è una buona attitudine psicologica.


Srila Gurudeva: Tutti i puri devoti hanno questa comprensione:
loro pensano che non devono perdere neppure un secondo. Non
c’era possibilità che noi due ci incontrassimo, ma Svami Maharaja
mi ha chiamato poco prima di lasciare questo mondo dicendo
davanti a voi tutti di venire ad incontrarmi regolarmente e mi ha
chiesto di aiutarvi sulla via della bhakti. Quindi tutti mi
conoscevano e venivano a trovarmi. Lui stesso ha creato questa
opportunità; se non lo avesse detto, non mi avreste mai incontrato.
Solo grazie alla sua misericordia sei qui ad ascoltare. Quando
Svami Maharaja disse queste parole ho sentito di dover dire delle
cose, e specialmente rivolte a te: ho visto che eri molto innocente
e un devoto sincero, perciò ho avuto l’interesse di incontrarti.
Tamal Krsna invece è molto intelligente e furbo, ma vedo che
anche lui è diventato molto sincero.. (nel sottofondo i devoti cantano ‘ohe premera thakura gora‘). Ascolta questa canzone, senti
com’è dolce! Molto bella. Parla di Sri Caitanya Mahaprabhu. Era
una delle canzoni preferite da Srila Bhaktisiddhanta Prabhupada.
Hai altre domande?


Satsvarupa: Ho una domanda su ciò che hai detto nella lezione al
Krsna Balaram Mandir. Hai parlato del maha-mantra e hai detto
che esso non è separato da Krsna. Io ho pensato spesso sul perchè
non si canta: Radha Radha, Krsna Krsna che è più diretto…ma tu
hai detto che la spiegazione di Jiva Gosvami rivela che il
mahamantra è nel sentimento di separazione, anche Mahaprabhu
lo cantava in separazione e anche Prabhupada ha viaggiato in tutto
il mondo portando questo mahamantra. Volevo quindi ascoltare
più dettagli al riguardo del sentimento di separazione da Krsna.
Srila Gurudeva: Nel mahamantra c’è: hare krsna hare krsna, e
queste coppie di nomi sono Radha e Krsna coniugali nell’incontro;
ma quando c’è krsna krsna hare hare, vi è la separazione. Qui
Radhika in separazione da Krsna esclama: ‘’Krsna Krsna!’’ e
viceversa Krsna in separazione da Radhika dice: ‘’Radhe Radhe,
Hare Hare.’’ Anche rama rama hare hare è incluso nella
separazione: questa è la separazione più intensa. Al momento della
pratica dobbiamo adottare questi sentimenti di separazione, perchè
in realtà noi non vediamo Krsna e siamo separati da Lui e da
Radhika. Cantiamo Hare Hare per compiacere Krsna e cantiamo
Krsna Krsna o Rama Rama per dar piacere a Radhika. Dobbiamo
cantarlo con il sentimento di separazione. Parlerò di più su questo
argomento quando avrò più tempo.


Devota: Ho letto recentemente il Lalita-madhava e là vi è una
sezione dove parla del matrimonio tra Radha e Krsna.


Srila Gurudeva: Per i devoti che non sono molto qualificati ad
ascoltare i vraja-lila questo passatempo serve ad attrarli e condurli
verso il vraja-rasa. In realtà in quel passatempo Radhika non è la
vera Radhika ma una Sua manifestazione.


Devota: Quale mantra posso usare per adorare Govardhana?


Srila GurudevaOm govardhanaya namaha. Questo è un mantra
generico. Tu sai quale mantra usano Radhika, le gopi, Yasoda per
offrire i roti, il burro o i dolci a Krsna? Solo prema. Le vere
preghiere sono nel cuore di Ragunath das Gosvami, del tuo
gurudeva, pregali e riceverai tutto. Dove c’è amore non c’è
bisogno dei mantra, tuttavia noi siamo sadhaka e dobbiamo usare i
mantra, ma quando raggiungeremo il puro amore i mantra
scompariranno e rimarrà solo il mahamantra o i nomi di Radhika e
Krsna: sri krsna gopala hare mukunda, govinda he nanda kisora
krsna, ha sri yasoda tanaya prasida, sri vallabhi jivana radhikesa.
Questo mantra è nello Srimad Bhagavatam; vi sono molti altri
mantra nascosti nel Bhagavatam perchè esso è un oceano di rasa:
dovete cercare di andare in profondità e realizzare tutte queste
cose. Stai leggendo?


Satsvarupa: Si sto leggendo il decimo canto.


Srila Gurudeva: Devi anche leggere il Bhakti rasamrta-sindhu e
l’Ujjvala Nilamani. Ti aiuteranno ad entrare in profondità.


Satsvarupa: A volte penso che quando ci incontravamo l’anno
scorso era meglio perchè ero molto entusiasta e pieno di speranze.
Adesso ho capito di essere forse solo alla vaidhi-bhakti e ci sono
degli alti e bassi. Forse perchè quest’anno non ho avuto molto la
tua associazione, ci sono state meno opportunità.


Srila Gurudeva: Quando i tuoi impegni finiranno, puoi venire ad
incontrarmi.

Satsvarupa: Un devoto che aveva preso rifugio in te, ha preso
l’iniziazione da qualcun altro ed ora vorrebbe ritornare da te.


Srila Gurudeva: Lui può fare quello che desidera. Se vuole essere
re-iniziato, oppure stare così com’è, oppure se vuole scusarsi. Io
sono contento comunque; in ogni caso bisogna fare il bhajan sia
che viva qui, o in un altro posto. Gli uttama-mahabhagavata e i
madhyama-adhikari non provano nulla contro nessuno, sia che una
persona faccia offese oppure no. Ma noi dobbiamo sempre stare
attenti. Ricordalo sempre.


Satsvarupa: Questo è il Prema-samput di Srila Visvanatha
Cakravarti e lo trovo un libro meraviglioso. Ho una domanda:
Krsna si traveste da sakhi e va da Radharani per sentire da Lei i
sentimenti che prova. Krsna travestito da ragazza Le
chiede: ‘’Krsna conosce i Tuoi pensieri? E Tu sai ciò che Lui
pensa?’’ Radhika gli risponde che questa concezione è errata
perchè in realtà Lei e Krsna sono un’unica anima, e non è
possibile per un’anima separarsi. Vorrei che spiegassi il motivo
per cui Krsna e Radha sono una sola anima e non due personalità
separate. E’ un’idea molto difficile da comprendere…


Srila Gurudeva: E’ un sintomo dell’amore offrire il proprio cuore
all’altro e viceversa. Krsna Stesso lo ha detto: ”il Mio ananya
bhakta mi offre il suo cuore e la sua anima ed Io ricambio allo
stesso modo. Così la nostra anima diventa una cosa sola’’, questo
passatempo si definisce narvata ovvero quando un’anima ci è
molto vicina e cara, ma esse rimangono comunque separate. Nella
tattva, Radha e Krsna sono una cosa sola:


rādhā kṛṣṇa-praṇaya-vikṛtir hlādinī śaktir asmād
ekātmānāv api bhuvi purā deha-bhedaḿ gatau tau
caitanyākhyaḿ prakaṭam adhunā tad-dvayaḿ caikyam āptaḿ
rādhā-bhāva-dyuti-suvalitaḿ naumi kṛṣṇa-svarūpam

(CC Adi lila 1,5)

Essi sono una sola anima, ma per svolgere i passatempi sono
diventati due. Entrambi sono separati in eterno, ma quando si
uniscono in una sola anima Radha e Krsna diventano Sri Caitanya
Mahaprabhu. Loro sono sia uniti che separati. Quando mahabhava
e rasaraja-bhava si uniscono, diventano una sola anima con la
forma di Caitanya Mahaprabhu.


Satsvarupa: Quindi per gustare il rasa diventano due.


Srila Gurudeva: Sì. Quindi l’advaita-jnana para tattva è Krsna.
Non esiste nessun’altra anima, c’è solo Krsna: vadanti tat tattva-
vidas, tattvaṁ yaj jñānam advayam, non c’è dvaya, dualità, solo
uno, Krsna. Ma Krsna per dare istruzioni alle jive si è separato per
diventare Radha e ciò è accaduto al Vamsivata. Quindi
dall’advaita-jnana para-tattva che era uno, è diventato due, allo
scopo di gustare il rasa e per dare istruzioni. Perciò Radha e Krsna
sono una sola anima, ma per i passatempi si sono separati
eternamente in due personalità. Possiamo fare l’esempio del
discepolo verso il suo gurudeva: entrambi devono avere gli stessi
pensieri e ideali, questo è definito il visrambha-bhava, sentimento
di intimità verso il maestro spirituale. Questo significa che il
discepolo non ha interessi separati da gurudeva e ha dedicato la
sua vita ai piedi di loto del suo gurudeva. In questo modo guru e
discepolo diventano una cosa sola. Srila Bhaktivinoda Thakura
scrive in una canzone rivolta al guru: ‘’Ho unito i miei desideri ai
tuoi. Non ho altri desideri separati. Mi puoi usare in ogni modo,
sono tuo.’’ Questa affermazione ‘sono tuo’ denota che prima erano
separati, ma ora dice che non c’è più separazione, sono una cosa
sola. Quando si ama una persona, faremo di tutto per renderla
felice. Questo è il sentimento di questa preghiera.

Dal punto di vista della tattva Radha e Krsna sono certamente una
sola anima, e anche l’amore che condividono li rende una sola
anima. Sri Caitanya Mahaprabhu ha spiegato questo fatto nello
sloka 8 degli siksastaka: 


aslisya va pada-ratam pinastu mam
adarsanan marma-hatam karotu va
yatha tatha va vidadhatu lampato
mat-prana-nathas tu sa eva naparah

”Sia che Tu voglia abbracciarMi o abbandonarMi, sarai sempre
il Mio amato. Io sono Tua e puoi fare di Me ciò che desideri.”
Questo è il significato. Penso che tu sappia già tutte queste cose.


Satsvarupa: Hai detto che le personalità elevate come
Visvanatha Cakravarti Thakura possono realizzare il significato
rasika persino nei primi canti dello Srimad Bhagavatam. Non
ho il suo commentario, però a volte quando leggo cerco di
capire quei significati. Per esempio stavo leggendo la storia di
Bali Maharaja e Vamanadeva: Bali Maharaja offrì tutto a
Vamanadeva e quindi ho pensato che è simile al madhurya
delle gopi perchè anche loro hanno offerto tutto a Krsna. E’
giusto paragonare la devozione dei puri bhakta allo standard
elevato delle gopi?
: anvaya significa ‘anvayadi itahara tasya’: ciò che è favorevole.
Vyatireka è ciò che è sfavorevole.

Srila Gurudeva: Lo sloka iniziale del Bhagavatam è: 


janmādy asya yato ‘nvayād itarataś cārtheṣv abhijñaḥ svarāṭ
tene brahma hṛdā ya ādi-kavaye muhyanti yat sūrayaḥ

tejo-vāri-mṛdāṁ yathā vinimayo yatra tri-sargo ‘mṛṣā
dhāmnā svena sadā nirasta-kuhakaṁ satyaṁ paraṁ dhīmahi


Janma adi ataha: qui la parola ‘adi” significa adi-rasa, adya-rasa;
adya-eva madhura rasa. Adya-rasa significa il rasa che contiene
tutti gli altri. Il madhurya-rasa contiene ogni altro rasa (sentimento
spirituale), tutto emana dal madhurya-rasa (amore coniugale).
Krsna è definito Anadi, Sarva-karana-karanam, Parama-brahma:
da Lui appaiono Baladeva, le forme Catur-vyuha, Narayana,
Rama, tutti gli avatara e amsa, il tempo, la prakrti ecc. Ciò
significa che ogni cosa è presente in Krsna. Allo stesso modo
Adya-rasa è il madhura-rasa perchè da esso emanano il sentimento
parentale (vatsalya), il sentimento di amicizia (sakhya), il
sentimento di servizio (dasya), il sentimento neutrale (santa) e tutti
gli altri sentimenti. Questo adi-rasa proviene da Radha e Krsna
Yugala.


Anvaya e Vyatireka: anvaya significa ‘anvayadi itahara tasya’: ciò
che è favorevole. Vyatireka è ciò che è sfavorevole.
Tutto scaturisce da Krsna, le krsna-amsa (espansioni di Krsna), e
anche l’essere vivente (cetana) che ha le stesse qualità di Krsna
anche se in proporzione infinitesimale. Maya si oppone alle entità
viventi (cetana), tuttavia ogni cosa scaturisce dall’anvaya-bhava,
ma anche se l’essere vivente (cetana-vastu) è una particella di
Krishna, esso si rivolge verso la natura materiale (cetana prakriti)
per gustare gli oggetti dei sensi (vyatireka).


Satsvarupa: Vuole gustare la gratificazione sensoriale.


Srila Gurudeva: L’ignoranza (ajnana) è il principio dell’essere
vivente e si manifesta sotto forma di vyatireka, ovvero tramite la
potenza di Krsna che prende il nome di Maha-maya. Questo è un
altro significato di vyatireka (sfavorevole). Viceversa, ciò che è favorevole (anvaya) significa cit-sakti o energia superiore, ovvero
che le jive si manifestano dalla tatastha-sakti o energia marginale,
mentre dalla maya-sakti si manifesta il mondo materiale. Questo è
l’anvaya, ma la jiva essendo infinitesimale (cetana) pensa che il
corpo sia il vero se’ e tutto ciò che è in relazione al corpo le
appartiene. Com’è possibile che ciò accada? Grazie
all’inconcepibile potenza di Krsna che fa in modo che
l’impossibile diventi possibile (tramite Maha-maya). Questo è
vyatireka.


Nello sloka le parole anvaya e vyatireka hanno un altro
significato: separazione e incontro. L’incontro è definito
sambhoga-rasa e la separazione è vipralambha-bhava. Prema ha
due aspetti, uno è la separazione che è un tipo di prema
incompleto; quando Radha e Krsna provano separazione si tratta
di vyatireka; invece quando s’incontrano e scaturiscono molti
passatempi e sentimenti come mahabhava, allora si tratta di
anvaya. Entrambi sono efficienti nel madhura-rasa, il sentimento
coniugale.


Persino Brahma non conosce tutte queste cose, solo Sukadeva
Gosvami le conosce grazie alla misericordia di Vyasadeva. Così vi
sono molti significati nascosti nel primo sloka dello Srimad
Bhagavatam. Anche nello sloka che segue: 

nigama-kalpa-taror galitaṁ phalaṁ
śuka-mukhād amṛta-drava-saṁyutam
pibata bhāgavataṁ rasam ālayaṁ
muhur aho rasikā bhuvi bhāvukāḥ

Anche in questo sloka vi è il madhura-rasa. Tutte le spiegazioni
degli sloka, dal primo all’ultimo, contengono in qualche modo una
parte di madhura-rasa, che dire del Decimo Canto. Per esempio ieri era Gopastami e Krsna ha compiuto il go-carana, l’adorazione
delle mucche e le ha portate al pascolo, ma in realtà qual è il suo
obiettivo interno? Incontrare le gopi, questo è l’obiettivo
principale; non è per Lui necessario portare le mucche al pascolo o
andare da qualche parte, Lui accompagna le mucche solo per poter
incontrare le gopi. Tutto ha questo scopo; Yashoda Maiya manda
a chiamare Srimati Radhika per venire a cucinare, ma ciò accade
soltanto per aggiungere qualche sentimento speciale al madhura-
rasa. Krsna ha sollevato Govardhana solo per aggiungere qualcosa
al madhura-rasa. Allo stesso modo tutto lo Srimad Bhagavatam si
è manifestato da Goloka Vrindavana grazie alla guru-parampara e
tutto il Bhagavatam è stato fatto solo per mostrare il prema che le
gopi e Radhika provano verso Krsna. Tutte le altre cose erano già
state spiegate nel Padma Purana e in altri Sastra, ma queste cose
non erano mai state spiegate prima in nessun altro libro. Così lo
Srimad Bhagavatam è per il Radha-prema, il gopi-prema, e tutto
quello che contiene è volto solo ad aiutare il conseguimento del
madhura-rasa. Con questa concezione nella mente possiamo
vedere i veri significati degli sloka che sono come dei
supplementi; come ad esempio il capitolo che parla di Vrtsasura e
tutti gli altri capitoli. I Gosvami hanno comunque spiegato tutte
queste cose nei loro libri  mentre vivevano qui a Vrindavana.
Ascolta questa canzone: Dhira samire, yamuna tire, vasati-vane-
vanamali. Krsna sta facendo la danza rasa al vamsivata, sulle
sponde della Yamuna. Quella notte durò tutta una notte di Brahma
e la luna piena rimase in cielo immobile per tutto il tempo. Le
aeronavi celesti dei deva sorvolavano l’arena del rasa per
ammirare la scena da distante, e le mogli dei deva che erano
sedute sulle ginocchia dei mariti, svennero vedendo la rasa-lila. In
questi giorni si fa il parikrama e ogni giorno ci sono almeno 300-
400 devoti che ascoltano tutti questi dolci passatempi.

Satsvarupa: Stavo pensando ultimamente che è troppo per me
pregare di poter raggiungere il gopi-bhava nella prossima vita, è
giusto invece pregare di accettare il gopi-bhava come scopo
ultimo?


Srila Gurudeva: Devi solo pregare di avere l’associazione di un
puro siddhanta-vit rasika vaisnava anche nella prossima vita.
Questa è la preghiera migliore. Se otterrai quella situazione avrai
tutto ciò di cui avrai bisogno.


Satsvarupa: Credo che Bhaktivinoda Thakura in una sua canzone
prega in modo simile: di nascere anche come un insetto, ma in una
famiglia vaisnava.


Srila Gurudeva: Anche Narada ha avuto questa occasione..
Satsvarupa: L’ultima volta a Mathura hai parlato del maha-mantra
nel sentimento di separazione. Hai detto che ‘Hare Krsna’ è unione
e ‘Krsna Krsna’ è separazione e avevi detto che avresti parlato di
più al proposito. Ora ti chiedo di parlare ancora di questo
argomento della separazione mentre si recita il maha-mantra.


Srila Gurudeva: Srila Jiva Gosvami ha spiegato il significato di
ogni parola e anche Ragunath das Gosvami lo ha analizzato, anche
Gopala Guru ha spiegato il mahamantra in accordo alle sue
realizzazioni, tuttavia è da notare che c’è qualcosa che accomuna
tutti loro. Quando cantiamo non tutto giungerà immediatamente,
ma gradualmente. La mente deve essere calma e pacifica,
dobbiamo essere soli e al mattino presto; allora quando canteremo
possiamo ricordare i significati di Gopal Guru, Ragunath das, e di
Bhaktivinoda Thakura. 
Srila Bhaktivinoda Thakura ha detto che il significato di Krsna è:
Colui che attrae Srimati Radhika con il suo flauto e che la porta a Nidhuvan o al Seva-kunja. Radha manaha su-kunja: il supremo
rasika Krsna vede Sara-sarvasva Srimati Radhika come la
manifestazione di rati (amore). Krsna che vede Radhika in questo
modo nel kunja è chiamato Rama. E’ molto difficile per noi
cantare il maha-mantra e realizzare simultaneamente questi
significati profondi.


Satsvarupa: Ho letto delle spiegazioni del mahamantra, ma quando
lo recito non appaiono quei significati…


Srila Gurudeva: Hare Krsna Hare Krsna Krsna Krsna, quando
canti il maha-mantra potresti concentrare la meditazione su una
sola parola per ogni giro: ad esempio il primo giro puoi meditare
sulla prima parola Hare e sui significati; poi il secondo giro sulla
parola Krsna, poi Hare ecc. Credo che questo tipo di meditazione
giungerà facilmente e naturalmente quando apparirà la pura virtù
(suddha-sattva), quindi la domanda è come poter avere suddha-
sattva nel proprio cuore. Anche se sembra difficile sono certo che
un giorno verrà per chi è sincero. Prima di tutto dobbiamo
accertare la posizione di partenza e la posizione che abbiamo
raggiunto ora. Da che condizione eravamo partiti? Krsna ha fatto
un miracolo meraviglioso facendoci giungere dove siamo adesso;
penso che Lui sia molto misericordioso e che dalla piattaforma
attuale ci farà raggiungere quella superiore. Lo Srimad
Bhagavatam afferma:


dharmaḥ projjhita-kaitavo ‘tra paramo nirmatsarāṇāṁ satāṁ
vedyaṁ vāstavam atra vastu śivadaṁ tāpa-trayonmūlanam
śrīmad-bhāgavate mahā-muni-kṛte kiṁ vā parair īśvaraḥ
sadyo hṛdy avarudhyate ‘tra kṛtibhiḥ śuśrūṣubhis tat-kṣaṇāt


La parola susrusubhis indica chi ha delle buone impressioni
provenienti dalle vite precedenti e l’associazione della vita attuale,
essi non sono solo srusubhis, ma su-srusubhis ovvero estremamente fortunati. Ajamila ascoltò la glorificazione della sillaba ‘na’ della parola Narayana dalla bocca dei Vishnu-parikara.


Ajamila decise così di abbandonare la famiglia, i figli, la moglie:
abbandonò tutto per sempre ed insieme ad essi anche la sua mente
e il suo cuore. Andò ad Haridwar sulle rive del Gange, e visse in
un tempio; nessuno sapeva chi fosse e viveva in modo semplice
come una persona comune. In questo modo Ajamila iniziò a
cantare i Santi Nomi e in breve tempo si purificò, apparve suddha-
sattva, raggiunse prema e i Visnu-dhuta a quattro braccia lo
portarono a Vaikuntha. Per giungere a questo punto ci volle molto
tempo, ma paragonato a tutto il tempo immemorabile trascorso
non è nulla.


Satsvarupa: Ti ho già detto l’altra volta che Prabhupada ci ripeteva
sempre che Krsna è Dio la Persona Suprema e tu hai risposto che è
giusto pensare che Krsna è Dio altrimenti i Suoi passatempi con le
gopi potrebbero essere scambiati a quelli di una persona comune,
ma poi hai detto di non incrementare la concezione di Krsna come
Bhagavan, e volevo dei chiarimenti su questo punto. Ho letto i
libri che Prabhupada ci ha lasciato e continuerò a farlo, ma non ho
mai studiato i libri di Prabhodananda Sarasvati, oppure il Vedanta
Sutra, o i Tad-Sandarbha. Intendevi di non leggere questo tipo di
libri?


Srila Gurudeva: Devi leggerli, perchè sei un sadhaka, non un
siddha (anima realizzata). Puoi leggere le tattva, ma la
meditazione deve essere incentrata sui lila, i passatempi di Krsna.
Quando giungerà il momento appropriato non porremo più l’enfasi
sulla filosofia e ricorderemo sempre Yasoda-nandana, Nanda-
nandana, Radha-natha, Gopinath. Queste cose appariranno nel
cuore. All’inizio per noi Krsna è Dio, onnisciente, bellissimo ed è il
basamento su cui poggia tutto. Successivamente inizierà il servizio e quando il sentimento maturerà e non vi sarà più la possibilità di
deviare, allora appariranno i Suoi passatempi. La tattva-jnana non
sarà più prominente anche se è il fondamento iniziale: poi
vengono i passatempi di Krsna e i sentimenti di Rupa e Ragunath
dove Krsna è Akhila-rasamrta-murti, Nanda-suta e Yasoda-
nandana. Quando raggiungerai questo stadio dimenticherai che
Krsna è Dio perchè con questo sentimento intriso di aisvarya
(opulenza) prema non può apparire insieme alla consapevolezza di
Krsna come Dio. Non accadrà adesso, ma gradualmente.
A volte le gopi si rivolgono a Krsna col nome Bhagavan, ma solo
quando provano separazione oppure se vogliono scherzare. Questi
argomenti sono ampiamente spiegati nei libri di Rupa e Ragunath;
un giorno verrà.


Satsvarupa: Nel Decimo Canto, nel capitolo dove descrive la rasa-
lila, Sukadeva Gosvami a volte spiega che Krsna è Bhagavan…
Srila Gurudeva: Lo dice per noi, non per le gopi. Alcune delle
gopi nella vita precedente erano dei rishi che svolgendo il bhajan
ebbero il darshan di Ramachandra e in quel momento avevano la
concezione di Krsna come Bhagavan; tuttavia quando nacquero
dal grembo delle gopi di Vraja e furono sposate, automaticamente
dimenticarono che Krsna è Dio. Yogamaya, Krsna, Radhika,
Lalita e il nostro guru faranno in modo che ciò accada. Alcune
delle gopi che erano dei rishi, dovevano di certo avere la
concezione di Krsna come Dio la Persona Suprema: Adi-Anadi.
Ma Essi desiderarono diventare gopi e quindi Yogamaya fece gli
arrangiamenti.


Forse anche a te nella vita precedente è successo di pensare o
desiderare di diventare come un sannyasi indiano, abbandonare
tutto e cantare solo hare krsna e viaggiare nei luoghi sacri. Ora in
questa vita è accaduto che lo diventassi davvero e allo stesso modo quando il nostro desiderio sarà maturo, loro faranno in modo di farci giungere là. Al momento della morte non ci dev’essere nessun desiderio, solo questo sentimento di vraja; così potremo raggiungerlo.


Ci sono molti magazzini nel Bhagavatam; Kapiladeva ha un
grande magazzino, i Nava-yogendra hanno un grande magazzino,
Prahlad-maharaja ha il suo grande magazzino dove giungono Sat,
Sanandana, Sanatan e Sanak-kumar. Anche Yashoda e Nanda
Maharaja hanno un grande magazzino del vatsalya-prema
(l’amore dei genitori) e se vuoi puoi comprare da loro il vatsalya-
rasa. Poi Subal, Sridham e Madhumangala con tutti i pastorelli
hanno un grande magazzino e vendono il sakhya-rasa (sentimento
di amicizia). Le gopi hanno molti tipi di magazzini: Candravali ha
un magazzino specifico dove vende il miele; Lalita e Visakha
hanno un altro tipo di miele e Radhika ha dato la sua vita e anima
a Rupa e Rati Manjari che concedono il sentimento delle ancelle
di Radha, l’ullasa-rati. Dovrai andare a visitare tutti i magazzini e
vedere tutte le loro caratteristiche e qualità e comprare qualcosa in
base a ciò che preferisci; ciò accade leggendo lo Srimad Bhagavatam.


Satsvarupa: Ma per comprare qualcosa ci vorranno i soldi…e io
sono solo un bambino nella bhakti.


Srila Gurudeva: Secondo me non sei più un bambino e hai molti
soldi. (Tutti ridono)


Satsvarupa: Ho una domanda al riguardo dei discepoli. Ho dato
delle iniziazioni a dei devoti, ma ad alcuni ho spiegato di più che
ad altri. E’ giusto dare più spiegazioni ad alcuni e tralasciare altri?

Srila Gurudeva: Quando un devoto è serio e ha il desiderio di
ascoltare sempre di più, allora devi dargli delle spiegazioni più
profonde.


Satsvarupa: Alcuni discepoli si lamentano e dicono che faccio
favoritismi perchè spiego delle cose speciali solo ad alcuni…


Srila Gurudeva: Non sei tu a spiegarle, sono loro che devono
ascoltare. Dipende da te capire quello che possono comprendere e
accettare; altrimenti sorgeranno dei problemi e alcuni inizieranno
a commettere offese. Se una persona non pratica veramente la
pura vaidhi-bhakti, come possono ascoltare queste cose? Prima
devono seguire le regole della vaidhi-bhakti: cantare di più,
studiare il Bhagavatam e i libri, mettere in pratica le istruzioni
basilari della Gita come ad esempio ‘non siamo questo corpo’. Se
non hanno mai ascoltato niente e praticato come fanno a
comprendere le istruzioni di Rupa e Ragunath?
Persino Rupa e Raghunath praticavano severamente la rinuncia e
discutevano tra loro della filosofia. Chi ha le qualifiche sarà
interessato automaticamente ad ascoltare, altrimenti se ne andrà.
Cosa possono fare Rupa Gosvami o Raya Ramananda per questo
tipo di persone? Essi pensano solo alla pura bhakti e parlano solo
di questo, che una persona sia qualificata o meno. Anche a me
capita di ricevere persone squalificate che vengono da me ad
ascoltare, e so che non dovrei parlare di argomenti elevati, ma ciò
che è il nostro oggetto di meditazione uscirà automaticamente
dalla bocca. Le mie lezioni riguardano sempre vraja, le gopi,
Krsna, e gli sloka di Rupa-Ragunath che ricordo sempre ed escono
dalla bocca automaticamente.
Se Rupa e Ragunath fossero qui, cosa direbbero? Srila Visvanatha
Cakravarti Thakura non ha mai scritto nulla al riguardo della
vaidhi-bhakti, ha scritto il Raga-vartma-candrika, Prema-samputa, Madhurya-kadambhini: lui ha scritto solo queste cose. Se
qualcuno andasse a digli che ha sbagliato a dire tutte quelle cose
perchè qualcuno di squalificato potrebbe leggerle, che cosa
risponderebbe?


Ha iniziato il Madhurya-kadambini spiegando la fede
trascendentale (lobhamayi-sraddha), non ha iniziato dal basso.
Cosa possiamo fare? Se qualcuno vuole leggere al riguardo della
vaidhi-bhakti può leggere l’Hari-bhakti-vilasa.
Nell’undicesimo canto del Bhagavatam c’è tutta la filosofia e
specialmente nell’Uddhava-samvad; noi tutti ascoltavamo
attentamente dal nostro Gurudeva, adesso invece quando
prendiamo in mano il Bhagavatam immediatamente apriamo il
Decimo Canto, cosa possiamo fare? Anche il primo canto e il
secondo canto sono molto belli, ma non troviamo mai il tempo per
rileggerli. Sappiamo che il Decimo Canto è molto vicino al nostro
cuore.


Satsvarupa: Hai spiegato che le manjari provano le stesse cose che
prova Radharani quando si incontra con Krsna e il sentimento di
Radharani è definito madhya, quindi anche loro sono madhya?


Srila Gurudeva: Radharani contiene tutti i tipi di bhava, a volte
predomina madhya (pacatezza), a volte è pragalbha (contrariata)
più di Lalita, e poi ritorna madhya. La maggioranza delle volte
Radhika è madhya-bhava. Tutti gli innumerevoli sentimenti che
possiedono le gopi sono presenti in Srimati Radhika; da Lei
emanano i sentimenti che possiedono le gopi. Rupa Manjari è
simile a Srimati Radhika e anche Visakha ha un sentimento simile.
In tutte le manjari ci sono delle differenze e varietà di sentimenti,
nessuna è uguale.

Satsvarupa: Tungavidya è descritta come daksina e anche
prakara…


Srila Gurudeva: Candravali ha il daksina-bhava (sentimento
arrendevole), ma il daksina-bhava di Tungavidya e quello di
Candravali non sono la stessa cosa. Se prendi il miele di acacia e
quello di castagno, sono la stessa cosa? Sono entrambi miele che
vengono da fiori, ma hanno delle caratteristiche diverse. Allo
stesso modo i sentimenti delle gopi hanno tutti delle specialità
uniche. Il daksina-bhava delle servitrici di Radhika appare solo in
separazione da Lui; quando invece sono di fronte a Krsna
diventano subito combattive (vamya-bhava). E’ tutto scritto nel
Jaiva Dharma. Tutti questi sentimenti controllano Krsna. Anche
noi piano piano dovremo acquisire tali caratteristiche ed avanzare,
dobbiamo essere pazienti.


Radhe Radhe!

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